Due cugine in Sudafrica - 5 - gli scompaginati

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Due cugine in Sudafrica - 5

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Il mio dito scorre sulla mappa del Sud Africa. Raggiunta di nuovo l’autostrada, ancora 400 chilometri per arrivare alla laguna di Knysna. È insolito vedere panorami così disertati dalla presenza umana, distese di pianure o altopiani appena tondeggianti senza una casa, una fattoria, un qualcosa che faccia intendere che gli uomini lì ci hanno lavorato. Perché è accaduto senz’altro: sono terre arate, ma in gennaio sono ricoperte di stoppie. Pioggia e nuvole scure: il tempo fa fatica a riprendersi
Non accompagno Valeria allo Tsitsikamma National Park, un’enorme foresta pluviale che comprende una vasta zona marina. Valeria ci vagabonda a lungo: fortuna che non si fa tentare dal canopy tour, una visita … aerea di un’ampia zona, che viene effettuata appendendosi a cavi d’acciaio che permettono quasi di “scivolare” da una cima d’albero a un’altra. Sarei morta di spavento solo a guardarla. Ma siamo di nuovo in partenza.
 
Da Knysna a Port Elizabeth, PE (o “pi-i”, come la dicono qui), altri 200 chilometri e più. Quanti paesaggi sorprendenti sono scorsi davanti a noi. Continuavamo a percorrere la N2, denominata Garden Route. Ma niente di simile a un giardino, qui, almeno per noi italiani.
 

Il mio dito si sposta lentamente sulla mappa: siamo ora sulla costa orientale del Sud Africa, bagnata dall’Oceano Indiano. Dove mi fermo? Nel primo parco nazionale visitato, l’Addo Elephant Park, a pochi chilometri da Port Elizabeth? Ci siamo arrivate al tramonto, e non avevamo che due ore per percorrere il sentiero che ce lo avrebbe fatto attraversare fino all’uscita. Troppa fretta, troppa ansia di arrivare per tempo al casello. L’ansia è tutta mia, perché Valeria è serafica: “Se chiudono e noi restiamo dentro, che succede?”, oso indagare. “Non preoccuparti”, mi rassicura subito. “Manderanno certo dei droni per verificare che i turisti siano usciti tutti”. All’uscita in effetti arriviamo a tempo. Qualcuno poi ci spiegherà che i droni qui non si usano, ed i turisti che non arrivano a tempo all’uscita…be’, aspettano il giorno dopo!
Aeroporto di Richard’s Bay, mattina del 9 gennaio. Si parte per Durban, 700 km circa da Città del Capo, ai piedi della regione subtropicale del QwaZulu-Natal. Quale Africa ci sta aspettando?  È quella che cerchiamo, quella colorata, selvaggia dei nostri sogni?          NEXT


Gli Scompaginati - circolo di lettura - via assarotti 39 - genova ITALY
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