Due cugine in Sudafrica - 12
SPECIALS
						 
						 
						 
						Un leopardo si sofferma a guardarci con diffidenza, ha appena ucciso una preda, e forse si chiede se deve affrontare un rivale proprio nel momento più ambito, quello del pasto. Rassicurato, si nasconde nei cespugli, intravediamo e udiamo con orrore lo strappo di pezzi di carne dalle ossa del facocero ucciso. 
Pochi hanno la flemma delle giraffe, lente, calme, come regine sul trono più alto. Gli animali si sentono perfettamente a loro agio nelle nostre vicinanze, non ci temono e non ci spaventano. Quando siamo al loro cospetto, però non dobbiamo né muoverci né parlare, in modo che loro ci percepiscano come un tutt’uno col fuoristrada che ci accoglie. 
								 
						 
						 
						Questo ci hanno detto le nostre due guide, Adolf e Mosco. Il primo è un giovanottone coi capelli biondi e ricciuti, l’aria svagata e ironica di un ragazzo di buona famiglia che ha scelto questo mestiere un po’ per gioco. Mosco invece è nero e ha la dolcezza dei neri di qui, il loro senso di dignità e rispetto di se stessi e degli altri. Il fuoristrada di cui io e Valeria siamo le uniche ospiti (che insperata fortuna!) ha, come quello che abbiamo preso a St Lucia, due ordini di posti sopraelevati l’uno rispetto all’altro ed anche rispetto al sedile del guidatore, così da configurare una sorta di minuscola scalea teatrale. Ciò che questa macchina ha di nuovo, però, è un sedile agganciato al di fuori, a lato del fanale sinistro. Vi siede appunto Mosco, il tracker, colui che cerca le tracce degli animali, mentre Adolf è alla guida, a destra, come sempre in Sud Africa. Ha un modo di condurre allegro, pronto a seguire i suggerimenti di Mosco, o magari le sue domande (che noi non sentiamo): non c’è dirupo che lo fermi, fronde spinose che non si senta di spezzare per farci passare, marce indietro tra arbusti e rovi che non si senta di intraprendere. I sobbalzi non si contano, ma ci prende l’eccitazione della ricerca, l’ansia di spiare tra gli alberi, di riconoscere gli abitanti di questo enorme parco nazionale, il Kruger, il maggiore di tutto il Sud Africa: noi stiamo attraversando in verità una delle tante riserve private al suo interno.
								 
						