Due cugine in Sudafrica - 11
SPECIALS
Due safari al giorno. Ma non sono troppi? mi ero domandata. Fortuna che mi sono portata un buon libro, avevo considerato, immaginando che Valeria non se ne sarebbe fatto sfuggire neanche un minuto, ed io avrei potuto aspettarla in piscina, o nel grande terrazzo del nostro chalet. Dalle 5 alle 9, e dalle 15 alle 19: otto ore di safari al giorno, e a fare che?
Dopo le ravvicinate e stressanti tappe della prima parte del viaggio fino a Durban, e pur dopo il tempo vissuto nell’eden di St Lucia, al Kruger ci aspettava un’esperienza tutta diversa. C’era sempre qualcuno che si prendeva cura di noi: ora potevamo abbandonare ogni ansia, preoccupazione, lasciarci vivere. Solo, attenzione agli orari! Nonostante la mia iniziale diffidenza e come una brava scolaretta, alle 4 e mezza del mattino mi alzavo tutta felice, e…via!
Si
parte, già, ma per andare dove? A vedere gli animali selvaggi. Si parte per un
raggiungere un grande teatro, solo che noi siamo spettatori molto inquieti,
saliamo direttamente sul palcoscenico e cerchiamo gli “attori”. Loro, però, non
rappresentano altro che se stessi, intenti nel “mestiere” più antico del mondo,
la loro vita quotidiana: dormire, risvegliarsi, cacciare, mangiare, dormire,
vagare, forse cacciare ancora e dormire di nuovo al calare delle ombre.
Due ghepardi ci guardano stupiti, altri si degnano appena di riscuotersi da un sonno beato sotto il sole, un paio di leonesse giocano, le zebre si curano pochissimo di noi, un leone mezzo addormentato ci prende appena in considerazione, impala e giraffe, nyala, facoceri, bufali ostentano una perfetta indifferenza rispetto a noi. Due gnu si azzuffano: la loro è una lotta così ordinata che sembra un rito. Una iena emerge dal bush, ci esamina un secondo e scompare. Una gazzella spunta da dietro un albero: è regale, elegante.