Intorno al mondo con Dicky - Traduzioni e doppiaggio
RUBRICHE
a cura di Ricardo Preve
Cari Scompaginati,
da poco avete assistito allo scambio di idee sulla pagina di Ilona arriva con la pioggia che Mario ha portato ad esempio della cattiva qualità del libro. Ho affrontato l'originale per valutare se il problema fosse nella traduzione ma questa nuova valutazione non è stata tutto sommato sufficiente per i più a nè a corroborare l'opinione di Mario né a sovvertirla.
Però questo episodio mi ha condotto ad alcune riflessioni sulle difficoltà inerenti la traduzione nelle varie discipline artistiche. Vista la mia maggior familiarità col cinema piuttosto che con la letteratura, mi sono ritrovato a considerare i relativi meriti di doppiaggi e sottotitoli nei film stranieri in scena in Italia.
Ammetto subito che la mia preferenza per i sottotitoli rispetto ai doppiaggi ha radici nel mio passato. In Argentina, dove sono cresciuto, i film al cinema erano tutti sottotitolati: quando ero ragazzo il doppiaggio non esisteva proprio. So bene che in Italia è vero l'esatto contrario. Succede insomma che quando si è abituati ai sottotitoli, il doppiaggio sembra strano e innaturale, e, viceversa, chi, al pari del pubblico italiano, ha solo visto film doppiati, trova scomodi i sottotitoli.
Sono rispettoso del diritto degli spettatori italiani di fruire del cinema straniero come meglio preferiscono. Ma qualche anno fa, arrivato in Italia per lavorare su un progetto cinematografico, commentando con amici (a Genova) il mio disagio nel vedere i film stranieri doppiati, mi sono sentito dire più volte “Si... ma i doppiatori italiani sono i migliori del mondo!”.
Ne siete sicuri? Ho riflettuto su questo argomento e vi espongo, in veste di avvocato del diavolo, i miei pensieri in merito, pensieri che sicuramente non saranno condivisi da molti di voi.
Innanzitutto vi racconto che l’unico posto al mondo dove ho sentito dire che “I doppiatori italiani sono i migliori del mondo” è… l' Italia! Non ho mai sentito proninciare questa frase in nessuno dei diversi paesi in cui ho lavorato come regista e produttore.
Non sono a conoscenza di nessuna competizione internazionale di doppiaggio, e non credo che ci siano mai stati Oscar per il miglior doppiaggio. Quindi non so da dove provenga questa idea della supremazia dei doppiatori italiani rispetto a quelli di altri paesi. E neanche su quale evidenza si basi l'affermazione che i doppiatori italiani siano bravi, a prescindere dai confronti con quelli di altri paesi.
Per me le uniche persone che possono giudicare la qualità di un doppiaggio sono il regista del film, e forse l’attore o l’attrice che ha recitato le righe doppiate. Ma questo è possibile solo se costoro parlano (bene) la lingua nella quale il film è stato doppiato. Se no, non vi è modo di giudicare la qualità del doppiaggio. Una volta ho visto un mio film doppiato in tailandese, lingua che non conosco: non ho la minima idea se i suoni inintelligibili che sento quando guardo “Le Ossa di Catherine” doppiato in tailandese riflettano accuratamente quello che dicono i miei personaggi nella versione originale, o qualcosa di completamente diverso.
Certamente, il cinema italiano ha una lunga storia di doppiaggio, e di preparazione di doppiatori. Probabilmente in Italia molti film sono doppiati bene. Ma mi sembra che ci sia una tendenza ad accettare senza messa in discussione alcuna questa idea di un doppiaggio quasi perfetto. E sospetto che le lodi ai doppiatori italiani provengano da…doppiatori italiani.
È vero che i sottotitoli spesso contengono errori: una volta ho visto un film argentino sottotitolato in inglese e la mancanza di una sola parola, “non”, cambiò completamente il senso della frase in un momento critico del film. Spesso in Argentina il compito di redigere i sottotitoli dei film stranieri viene affidato a studenti universitari per compensi ridicoli e con tempi così ridotti da precludere comunque la possibilità di un lavoro ben fatto.
Ma come regista e attore so quanto impegno ci mettiamo nei nostri film a registrare un suono che dica tante cose. La cadenza di una frase, il vigoroso accento su una parola, e il salire o lo scendere di una intonazione sono tutte parti importanti del disegno sonoro di un film, e costituiscono una componente essenziale della nostra arte.
Io preferisco i sottotitoli per i miei film perché sento che il doppiaggio mi ruba una componente artistica troppo importante per affidarla ai criteri di uno sconosciuto che, senza sapere quasi niente del mio lavoro, mesi o anche anni dopo le riprese del film, si rinchiude in una cabina di registrazione e decide come recitare le frasi che i miei attori hanno espresso con tanto sforzo e passione. Trovo quindi che i sottotitoli siano meno aggressivi nei confronti della mia opera.
Riconosco che non esista una soluzione perfetta al problema di sapere cosa si stia recitando in un film straniero, e che quello che veramente conta sono le preferenze del pubblico. Ma spero di avervi per lo meno fatto riflettere un poco sul fatto che il doppiaggio, al pari comunque dei sottotitoli, non è qualcosa di perfetto da accettare aprioristicamente.
2
recensioni
Valeria
21 Feb 2021
Credo assolutamente anche io Ricardo che il doppiaggio sia una violenza rispetto all'autenticità di un film. Ricordo quando uscì "Wild at heart", che vidi in inglese a Londra e che, pur perdendone metà del testo, mi aveva affascinato. Quando lo rividi in italiano - "Cuore selvaggio" - rimasi profondamente delusa: il doppiaggio avevo cancellato il senso del ritmo del film, aveva snaturato i rumori di fondo...in qualche modo il film era "altro".... Non oso pensare quanto amplificato possa essere un simile effetto sull'autore!
mario
21 Feb 2021
Molto interessante il tuo ragionamento Ricardo! Mi rendo conto di quanto si può perdere col doppiaggio, ma nella maggior parte dei casi mi sembra la soluzione migliore. Non conosco le lingue straniere così bene da vedere la v.o. senza sottotitoli, e se faccio ricorso a questi mi perdo troppo dell'esperienza visiva che è la parte fondamentale di un film. Solo in casi eccezionali ho volontariamente lasciato da parte la versione italiana (p.es. per la voce della Johansson in Her)
clicca sui titoli se vuoi leggere i servizi precedenti: